Come curare la balbuzie

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Quando si parla di balbuzie solitamente si pensa a soggetti in età scolare, che soffrono in modo continuo di questo disturbo. Raramente si tratta di una problematica correlata a specifiche patologie, nella maggior parte dei casi infatti chi soffre di balbuzie manifesta il disturbo per cause correlate tra loro, di tipo soprattutto psicologico. È la sfera emotiva del soggetto ad essere fortemente coinvolta, infatti ci sono soggetti con balbuzie latente: temono di tartagliare mentre parlano, quindi lo fanno raramente o solo quando hanno un copione da recitare. Oggi esistono apposite terapie, di tipo psicologico ma correlate anche alla logopedia, che consentono di eliminare la balbuzie, o di limitarla in modo sensibile.

Come si cura la balbuzie
Uno degli strumenti utili per la cura della balbuzie può essere la logopedia. Si tratta in pratica di contattare un professionista, che sia in grado di suggerire delle apposite tecniche, che aiutino il soggetto balbuziente nell’eloquio. Spesso questo tipo di esercizi permette a chi balbetta di limitare il disturbo anche solo dopo poche sedute con il logopedista. Sono disponibili anche documenti con esercizi logopedia pdf, che consentono di avere una pratica guida, da usare quotidianamente per l’apprendimento degli esercizi e delle principali tecniche oggi suggerite. Chiaramente l’intervento deve essere del tutto personalizzato, in quanto ogni singolo soggetto balbuziente manifesta tratti e comportamenti del tutto originali. La cura della balbuzie passa anche attraverso l’addestramento di genitori e adulti che si prendono cura del bambino. In questo modo è più semplice anche per loro gestire il disturbo. Inoltre possono essere necessari anche interventi a livello emotivo, comportamentale e psicologico. Le sfere che entrano in gioco in buona parte dei casi di balbuzie sono infatti numerose.

Quando si manifesta la balbuzie: la balbuzie infantile primaria
Sono numerosi i bambini che mostrano qualche sintomo della balbuzie già ai primi tentativi di parola. Il disturbo che si manifesta tra i 2 e i 6 anni è detto balbuzie infantile primaria e, per una buona parte dei soggetti, tende a risolversi autonomamente. Spesso tale disturbo è correlato a leggeri ritardi nello sviluppo degli apparati e della muscolatura utilizzati mentre si parla, o anche a problematiche che riguardano lo sviluppo mentale del bambino. Con la crescita tali problemi si appianano e la balbuzie primaria scompare. Non è così però per circa il 30% dei casi.La balbuzie infantile secondaria
Si chiama in questo modo la disfluenza verbale che si manifesta tra i 6 e i 14 anni. In alcuni casi si passa da una balbuzie infantile primaria alla secondaria, con problematiche che si mantengono nel tempo. In altri casi invece l’esordio della balbuzie secondaria è improvviso e senza alcun tipo di prodromo. È assai improbabile che la balbuzie secondaria si risolva in autonomia, con il passare degli anni. Può accadere che la forma divenga latente: il soggetto teme di balbettare e tartagliare, quindi pone estrema attenzione nelle proprie parole, parla molto lentamente o tende a farlo solo raramente. Questo tipo di balbuzie, che per certi versi può apparire asintomatico, va comunque trattato in modo puntuale e attento.

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