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La Formazione del Medioevo

Riferimento per l’organizzazione della scuola nel Medioevo fu certamente la scuola dei romani.

l’iter formativo di età dell’antica roma (su cui di appoggerà quello medievale) era pressappoco questo:

Iniziale: Dal literator e dal calculator si imparava a leggere libri, scrivere e far di conto.
Medio: Con l’ausilio del grammaticus si approfondiva lo studio della lingua latina e si imparava quella greca; si studiava la letteratura di entrambe le lingue e le iniziali nozioni di storia, geografia, fisica e studio degli astri e del cielo.
Avanzato: Dal rhetor si imparava eloquenza, l’arte di costruire discorsi per gli usi più vari (in ambito giuridico e politici inizialmente). Per poter far questo occorreva conoscere il diritto, la storia dell’eloquenza, il pensiero umano. Ciò che attualmente viene definito un corso di perfezionamento in scienze letterario-umanistiche.
Una novità rispetto all’antichità è che chiunque aveva la possibilità di avere accesso alla scuola iniziale (anche nella capitale Rp,a la scuola la pagavano le famiglie). Infatti già all’inizio del Mediovo, in tutti o quasi i monasteri, fra le altre strutture di ricettività, c’era la scuola (rivolta ai figli dei contadini poiché i figli dei nobili o delle famiglie più in vista studiavano dentro casa propria, seguiti da insegnanti privati), così come nelle unità cittadine c’erano normalmente scuole di diocesi (da cui sarebbero poi sorte le accademie universitarie) e spesso anche della parrocchia.

Nelle scuole dei conventi si poteva capire come leggere, scrivere e far di conto; a seconda delle epoche (il Medioevo abbraccia ben dieci centinaia di anni) e dei posti, ci si poteva fermare qui, o si potevano proseguire gli studi in diversi campi: farmacologia-erboristeria e medicina-chirurgia, musica, studio degli astri, logica, retorica ecc.

Il successivo corso di studi era sostanzialmente quello romano, ma diversa era la cultura complessiva degli insegnanti.

A scuola nel Medioevo tra un seminario di grammatica e una di retorica si analizzavano atlanti degli animali e lapidari. Dai primi si capiva, per esempio, che le tigri si incantano di fronte alla loro figura riflessa nello specchio (e non mancava lo studio di fiere speciali, sulla cui esistenza nessuno aveva dubbi, come draghi e ippogrifi), invece dai secondi si capiva quanto c’era da capire sugli influssi che gli astri hanno su ogni singola pietra preziosa e sulle loro virtù di magia.

Ma il cambiamento più evidente rispetto alla cultura latina era certamente nell’analisi complessiva del passato e del sapere che si offriva agli studenti. Per un maestro medievale era scontato pensare che la storia è mossa dalla provvidenza di Dio e che in qualsiasi scrittore, anche in quelli pagani, si può rintracciare un preludio delle realtà rivelate dal cattolicesimo.

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