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Buona Scuola: approvate le nuove deleghe

 

Lo scorso 14 gennaio, sfiorando la scadenza dei 18 mesi dati al governo per portare a compimento il disegno della “Buona Scuola”, che promette di dare un volto del tutto nuovo all’istruzione tricolore, il Consiglio dei ministri ha approvato ben 8 decreti legislativi, sebbene in via preliminare. La sola delega che è rimasta esclusa è quella interessante la revisione generale del Testo Unico sulla scuola.

Al termine del Consiglio dei Ministri, è stato inviato un comunicato stampa da Palazzo Chigi che illustrava il contenuto dei decreti approvati.
Ecco di seguito i punti che sono stati toccati.

Delineazione del percorso unitario di accesso e formazione ai ruoli del personale docente della scuola secondaria

La novità più considerevole, in questo ambito, è il fatto che viene prevista a cadenza regolare l’emanazione di bandi di concorso per l’assegnazione di posti vacanti e disponibili al termine del triennio formativo.

Inclusione scolastica degli alunni con disabilità

La presenza di studenti disabili nelle classi viene promossa con una serie di misure specifiche.

Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale

Vengono proposti nuovi indirizzi di studio che consentono di garantire l’occupazione in aree più ampie delle attività economiche. Ciascun istituto, poi può ampliare la propria offerta formativa con percorsi di qualifica professionale. In questo contesto, inoltre, si potenziano gli indirizzi di studio che prevedono un corso di 5 anni

Sistema integrato di istruzione 0-6 anni

Si elimina la differenza sostanziale tra i due periodi dell’infanzia, tenendo conto specialmente dell’orientamento europeo.

Disciplina della scuola italiana all’estero

Un provvedimento volto alla promozione della nostra cultura sul piano internazionale.

Cultura umanistica

Si incoraggia la promozione della stessa con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, dell’Istituto nazionale documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), delle istituzioni scolastiche, delle Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), degli Istituti tecnici superiori (ITS) e degli Istituti di cultura italiana all’estero.

Diritto allo studio

Si prevede una riorganizzazione delle prestazioni volte al sostegno allo studio e dei criteri per assegnarle, nonché un potenziamento della Carta dello studente.

Riforma degli Esami di Stato

È il decreto che ha suscitato più polemiche, prevedendo che l’ammissione all’esame sia garantita con una media del 6 e non con la sufficienza in tutte le materie come era stato sinora. Oltre a ciò si riduce il numero delle prove scritte da tre a due, con l’eliminazione della terza prova (sostituita in un altro momento dell’anno da una prova INVALSI), e si dice addio al percorso multidisciplinare da esporre agli orali che lascerà il posto a una non meglio specificata relazione relativa alle esperienze di alternanza scuola-lavoro. La presidenza delle commissioni d’esame viene ora attribuita ai dirigenti scolastici degli istituti.

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